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I titoli di testa

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La comprensione dei titoli di testa e di coda di un film, è fondamentale per attribuire i giusti meriti delle singole fasi della lavorazione a tutti i membri della troupe intendendone bene le mansioni e non solo al regista considerato, generalmente, l’unico autore e responsabile.
La troupe è formata da tante piccole squadre dirette da responsabili i cui nomi compaiono nei titoli di testa, l’elenco completo di tutti i tecnici generalmente in quello di coda.
Inoltre in grandi produzioni , che prevedono scene ed effetti particolari , lavorano altrepiccole troupe specializzate (subacquee, aeree ecc.) chiamate seconde unità.
L’unico che ha in mente l’intero film, la massima autorità insomma, è il regista e se il film è d’autore allora egli è totalmente responsabile, tanto da scegliere personalmente i collaboratori e da definire con termini precisi il loro lavoro (generalmente quando un film è opera totale del regista, nel primo titolo leggiamo: “un film di…” ).
Per il cinema non d’autore invece, è il produttore che studia e realizza il progetto demandando al regista, suo dipendente, tutte le direttive del caso, in pratica lo limita alla direzione degli interpreti.
Il produttore è colui che anticipa i fondi, il budget, per realizzare il lavoro e ciò a prescindere da quali saranno gli incassi; a lavoro ultimato curerà la rete di distribuzione e sfrutterà commercialmente l’opera.
Definire il rapporto commerciale che lega il regista con i produttori e i loro investimenti miliardari, è spesso impresa ardua, le questioni in ballo sono molteplici.
Il produttore è totalmente al di sopra delle parti e non si occupa mai della realizzazione dell’opera, per la quale delega il direttore della produzione che si incarica di stilare una tabella di lavoro, una rubrica ben pianificata finalizzata alla razionalizzazione dei costi.
Questi a sua volta delega il lavoro sul set all’assistente di produzione che, solitamente, insieme all’assistente alla regia, controlla personalmente il rispetto dei tempi della tabella.
Il regista, che nel sua espressione più completa è cineasta, da inizio al progetto cercando un soggetto di suo interesse per poi adattarlo attraverso la sceneggiatura.
Questa è il film su carta: scena per scena, dialogo per dialogo compresa la descrizione di tutti i luoghi e gli oggetti presenti nell’inquadratura.
Normalmente a completamento vengono realizzati dei disegni esplicativi di ogni singola scena chiamati storyboards.
A sceneggiatura terminata (di solito viene affidata ad un esperto del settore, lo sceneggiatore), con l’autorizzazione del produttore il cineasta si avvia all’allestimento della troupe.
Segue la fase della progettazione e della costruzione delle scenografie ideate dal direttore artistico, il quale sottopone i bozzetti al regista ed al produttore.
I costumi ed il Make-up (trucco) rappresentano il completamento della scenografia.
Il trucco infatti è fondamentale per caratterizzare il personaggio, per invecchiarlo fisicamente oppure per trasformarlo a livello psicologico.
Ma il vero responsabile dell’immagine è il direttore della fotografia, figura di fondamentale importanza; realizza le idee del regista su tutto ciò che viene inquadrato, dirige gli operatori alle cineprese, gli aiuto-operatore, che si occupano della messa a fuoco e tutti i tecnici (elettricisti, falegnami, pittori, idraulici, carpentieri).
Figure non meno importanti e generalmente appartenenti a grandi scuole specialistiche sono il responsabile per gli effetti speciali, per il sonoro e per la musica.
Alle dirette dipendenze degli effetti speciali lavorano gli stuntmen (i cascatori), gli acrobati del cinema, ingaggiati per girare al posto degli attori le scene rischiose e di difficile realizzazione atletica.
Di importanza fondamentale è la colonna sonora, costituita dal sonoro (rumori ed effetti) e dalla colonna sonora musicale che, più di ogni altro elemento cinematografico , è in grado di conferire uno stile ed un ritmo fondamentale alle sequenze per qualsiasi genere cinematografico.Il lavoro passa infine al montaggio, procedimento tecnico in studio, finalizzato al collega- mento delle migliori scene filmate. In realtà però dal montaggio dipende il ritmo del film, essenziale nella visione: un ritmo diverso può cambiare il senso della pellicola; allora il montaggio non è soltanto un processo meccanico ma una vero e proprio esercizio di arte cinematografica.
Contemporaneamente il missaggio, ovvero il montaggio audio. E infine la stampa, attraverso la quale si possono realizzare modifiche sulla luce e sul colore del lavoro finito.
La pubblicità, curata dal produttore è generalmente l’ultimo atto prima dell’uscita nelle sale.
Tralasciamo per ora il discorso sulla scelta degli attori, in quanto agli stessi, vengono resi dei meriti che talvolta appartengono agli specialisti della troupe.
Per esempio: al trucco, per il viso e gli sguardi; ai costumi, per il portamento e lo stile; alle scenografie e la direzione fotografica, per le inquadrature; agli effetti speciali e alla colonna sonora, per il coinvolgimento.
C’è la cattiva abitudine da parte di alcuni gestori delle sale di accendere le luci durante i titoli di coda, subito dopo l’ultima inquadratura.
Questa è una grave mancanza, non solo verso tutti i membri della troupe citati a fine pellicola, ma anche verso i non pochi spettatori desiderosi di conoscere il titolo di un brano musicale, o i luoghi usati per gli esterni, o qualsiasi altra notizia interessante di cui la coda di un film è ricca.


Di: Gabriele La Rovere

Produzione Distribuzione: La Regia come Perfezione

Pubblicato il: 25/03/2005 da Gabriele La Rovere

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