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Luchino Visconti

Luchino Visconti

protagonisti

data: 02/11/1902, Milano

Luchino Visconti nasce a Milano il 02/11/1902, muore a Roma il 17/03/1976
Nel 1960 esce “Rocco e i suoi fratelli”, nel 1963 tenta l’affresco storico con “Il Gattopardo” con i risultati positivi che sappiamo; gli va meno bene con “Vaghe stelle dell’Orsa”, con “Lo straniero” commette un errore, ma poi, nel 1969, di nuovo stimolato da un furore ideologico preciso, gira contro la ideologia tedesca, “La caduta degli dei”. In questo film Visconti condanna il connubio tra capitalismo e ideologia nazista, lo sfruttamento e la barbarie contro l’uomo, con un ottimo risultato. 
Stile.
Sullo stile posso dire, ad esempio, che “Rocco” è un film melodrammatico come tutti i film di Visconti. Tutti i suoi personaggi sono melodrammatici e costituiscono proprio un filone a sé, il melodramma , a metà strada tra l’opera lirica, che tanto Visconti amava, e tra la rappresentazione dei sentimenti più spiegata possibile, senza remore o paure di essere eccessivo. Visconti pensava che “Rocco e i suoi fratelli” fosse un’opera di impegno sociale ed in parte lo era; in realtà era un grande melodramma.
Direzione degli attori.
Visconti aveva una grande esperienza teatrale che gli permetteva di conoscere gli attori a fondo e di saperli utilizzare. Lui doveva estrarre dall’attore i sentimenti, il più possibile esasperati, ed aveva trovato il modo; otteneva che l’attore desse i risultati migliori quando era sotto stress, quando era frustrato dal regista, quando era impaurito e inviperito. Visconti doveva fargli paura e farlo arrabbiare e lo faceva indifferentemente con gli uomini e con le donne, ed era proprio dalla reazione di rifiuto che l’attore aveva dei suoi metodi che riusciva ad ottenere le interpretazioni migliori. Era il più feroce nei giudizi, inoltre, con gli attori che non potevano sostenere una conversazione intellettuale con lui; ricordo i pesci in faccia presi sul set di “Rocco” dal povero Renato Salvadori, mentre ricordo il rispetto per altri attori, come uno dei suoi preferiti, Helmut Berger.

* Ossessione (1943)
* La terra trema (1948)
* Bellissima (1951)
* Siamo donne (1953)
* Senso (1954)
* Le notti bianche (1957)
* Rocco e i suoi fratelli (1960)
* Boccaccio '70 (1962)
* Il Gattopardo (1963)
* Vaghe stelle dell'Orsa (1965)
* Le streghe (1967)
* Lo straniero (1967)
* La caduta degli dei (1969)
* Morte a Venezia (1971)
* Ludwig (1972)
* Gruppo di famiglia in un interno (1974)
*L'innocente (1976)
 


Di: Massimo Palazzeschi

Fonte: http://www.italica.rai.it/

Pubblicato il: 21/06/2010 da Massimo Palazzeschi

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