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Sardegna vista da una moto

La parte sud ovest dell'isola

Sardegna vista da una  moto

viaggi Motociclismo

data: 28/08/2008, Sardegna

18 Agosto, carico i bagagli sulla mia Yamaha FZ750 , che nonostante un paio di brutte cadute rimane sempre fedele compagna di viaggi ; a Piombino alle 22,30 mi attende il traghetto per Olbia; biglietto solo andata, per il ritorno ho tempo per decidere.
Arrivo ad Olbia all'alba, con idee un po' vaghe sul percorso da fare; uniche mete sicure Burgerru e Piscinas, dall'altra parte dell'isola, sotto Oristano; mi siedo in un bar per la colazione prendendo le guide per farmi un idea del tragitto; a Pula, vicino Cagliari, ho un paio di amici da andare a trovare e la visita mi avvicinerebbe alla mia meta.

Partire solo dona estrema libertà di scelta, che a volte si trasforma in imbarazzo; invece di recarmi per la quattro corsie a Cagliari in 3 ore, decido di fare un po' il turista per posti che difficilmente riattraverserò.

Scendo lungo la ss125, con una piccola deviazione verso il mare arrivo a Capo coda di Cavallo; il panorama vede L'isola di Tavolara e il golfo di Coda di Cavallo, sono 10 minuti che vale la pena spendere; proseguo poi per Posada, saltando San Teodoro, gettonatissima località turistica, per soffermarmi sul belvedere di Orosei.

Da Orosei devio sulla ss129 verso l'interno raggiungendo Nuoro, dove sosto per un panino all'ora di pranzo in Corso Garibaldi; ridiscendendo poi verso Orgosolo, per un occhiata ai murales e tornare subito in dietro fino a ritrovare l'incrocio per Oliena, in direzione Drogali verso la ss125.
A Drogali la ss125 lascia la costa per entrare in parte del Gennargentu; si sale fino al passo Scala Manna 1012, il paesaggio è mozzafiato attraverso il lato di una gola vertiginosa; fino a riscendere a Baunei in una strada meravigliosa per le moto, asfalto perfetto; ma costeggiata da para carri taglienti come rasoi, oltre che strapiombi vertiginosi e capre al pascolo spesso sulla carreggiata.

Pochi chilometri dopo Baunei, Santa Maria Navarrese, ritrovo il mare concedendomi il primo bagno i Sardegna; riparto e dopo un occhiata alle rocce rosse di Arbatax, lanciandomi in una tappa unica attraverso Cagliari fino a Pula, dove ho appuntamento con Marina e Alessio, che mi sopporteranno gentilmente per 3 giorni.

Pula è un centro turistico, dove si trovano attività, bar e vita notturna; oltre che ad essere vicino alle rovine della città romana di Nora, è ottimo punto di partenza per raggiungere le imperdibili spiagge di Capo Spartivento, intorno alla torre di Chia, Su Giudeu, caratterizzata da uno stagno salato spesso frequentato dai fenicotteri, ed ancora, in direzione di Porto Teulada, la spiaggia dell'isola di Tuaredda oltre altre numerose baie dove fermarsi.
In tutta questa zona il un mare è stupendo, senza grosse correnti su spiagge di sabbia, adatte veramente a tutti; ma il massimo da non perdere, è a circa 40 Km da Pula, passando Teulada in direzione di S.Anna Arresi; da Giugno fino a Settembre infatti è possibile usufruire delle spiagge di Capo Teulada, zona militare, utilizzata per le esercitazioni; sulla strada principale si incontra un cancello con indicazione Dune di Teulada (prima foto in alto), si paga l'ingresso a un prezzo popolare e si raggiunge la spiaggia con dune bianche alte oltre 10mt, la vista evoca un deserto di sabbia bianca in contrasto con il cielo azzurro e acqua cristallina come poche volte ho visto; imperdibile!
Riparto dopo tre giorni per entrare “in to the wild”, la costa verde, la parte meno frequentata delle coste sarde; saltando tutta la zona di Sant'Antioco , che vale da sola un altra vacanza, arrivo nell'Iglesias , dove la quantità di insediamenti minerari abbandonati, rende al paesaggio un sapore western; il mare cambia, il maestrale picchia, la spiaggia prima di Nebida è stracolma di kait surf ; mi fermo a fare foto al Pan di Zucchero, uno degli scogli caratteristici e più grandi di questa costa; incontrando un po' di persone fra cui Maurizio che mi trova un ottimo ed economico alloggio per la notte; sistemato i bagagli parto per un giro a Buggerru, con un bagno a cala Domestica, dopo aver visitato Masua un'altra cala protetta con di fronte al Pan di Zucchero, qui il maestrale non entra ed il mare non fa paura.
Il giorno dopo è ancora maestrale, vado a Buggerru, nel tentativo di affittare una tavola da surf; quando arrivo sono tutti in acqua su onde che richiamano al Pacifico, compreso chi affitta le tavole, niente surf; fa freddo e decido di spostarmi sulla spiaggia successiva; il mare fa spavento, correnti fortissime spingono alla prudenza.
Decido di farmi un giro nell'interno, per rientrare in una delle cale protette nel pomeriggio; di cose da vedere ce ne sono più del tempo a disposizione, proseguo verso Arbus fino Fluminimaggiore, con strade decorate con murales; dove riprendo la strada interna che torna a sud, su cui incontrerò l'incrocio per raggiungere il tempio Punico di Antes per dopo proseguire verso Iglesias, città dal sapore spagnoleggiante, i resti delle mura Pisane e coloratissimo centro storico valgono la visita.

Il giorno dopo riparto in direzione Torre dei Corsari, li ho appuntamento per l'ora di cena con altri due amici, Lapo e Cristina; il maestrale si è calmato, niente più onde anche se Buggerru ci sono in acqua le tavole da surf, sintomo che li il mare non da tregua.
Prima di Arbus imperdibile un bagno alla spiaggia di Scivu caratterizzata da una scogliera alle spalle (seconda foto), richiamante decisamente la pacific coast , come tutta la Costa Verde, selvaggia meravigliosa.
Ripartendo da Scivu sempre verso Arbus, poco dopo l'incrocio per Piscinas attraverso Ingortosu; altra spiaggia da non perdere, chilometrica con chilometriche dune sabbiose; lo sfondo di picchi rocciosi, vecchie miniere, abbandonate, lascia senza fiato (Foto in Basso).
Vacanza al termine, il giorno dopo l'ennesimo bagno a Piscinas e parto per Cagliari ad incontrare altri amici e cercare un traghetto, che troverò per il giorno dopo da Golfo Aranci; l'ennesima ottima cena per risvegliarsi nel golfo di Cagliari, pranzare al Poetto, la chilometrica spiaggia della città con un mare cristallino e ripartire a rincorrere per 340km il traghetto che alle 23.00 mi riporterà a Livorno.
Mentre viaggio il pensiero a come e quando ritornare ....


Di: Enrico Maria Chellini

Fonte: http://www.1aait.com/emc

Pubblicato il: 05/10/2008 da Enrico Maria Chellini

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