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Tra la bella gente d’Abruzzo

Viaggio tra i paesi devastati dal sisma del 6 aprile

Tra la bella gente d’Abruzzo

viaggi

Abruzzo

Abruzzo, terra d'incanto che riempie gli occhi di stupore e fa meravigliare l'anima. Ogni anno mi piace tornare a vagabondare per questi luoghi dove gli uomini fanno piu' silenzio e nutrono ancora un profondo rispetto per la terra. 
Tra le montagne ci sono antichi paesi medievali come Calascio, Santo Stefano di Sessanio, San Pio delle Camere, Fontecchio, Bominaco: piccoli gioielli che si armonizzano dolcemente con gli spettacolari paesaggi della regione. E' bello perdersi tra i vicoli di questi paesi, dove l'odore del pane appena sfornato ci riporta a un ritmo di vita piu' sereno e naturale. 
A pochi mesi dal violento terremoto del 6 aprile 2009, nonostante l'esasperato allarmismo che molti media non hanno mancato di diffondere, decido comunque di partire per l'Abruzzo. 
Non mi va di parlare dell'orrore e dell'impotenza che si prova girando per L'Aquila e la sua provincia - la televisione ha trasmesso le scene della catastrofe 24 ore su 24 e tutti noi le conosciamo. 
Voglio invece raccontare delle persone che ho incontrato. Come quando il primo giorno, cercando per le campagne di Fontecchio un agriturismo aperto, vedo un vecchio intento a ricostruire sotto il sole di mezzogiorno il muro di cinta del suo campo. Mi fermo per chiedergli informazioni e i suoi occhi limpidi si riempiono di commozione e di gratitudine: io e il mio compagno di viaggi siamo gli unici turisti del luogo.
E ancora mi ricordo della signora che, con il negozio di frutta al centro dell'Aquila ridotto in macerie, si è messa a vendere i suoi prodotti su un furgone ai bordi della statale. Donna dal sorriso contagioso e con una forza d'animo sorprendente, indossa una maglietta con su scritto: "TerremoTosto".
L'ultimo giorno suoni di musica e risate mi svegliano nel cuore della notte. Mi affaccio alla finestra per scoprirne la provenienza: il campo dei terremotati che si trova appena fuori il paese e' in festa. Mi vesto ed esco per strada. Nonostante la morte, il dolore, la paura, gli enormi disagi e le privazioni, il forte popolo d'Abruzzo ride e balla sulle note di Mino Reitano.
 


Di: Lidia Vignola

Fonte: Lidia Vignola

Pubblicato il: 23/03/2010 da Lidia Vignola

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